Anche Assunta Corbo è tra i relatori de Il Festival delle Relazioni Umane. Giornalista freelance, ha fondato il Constructive Network, primo network di professionisti dell’informazione e della comunicazione per la divulgazione del giornalismo costruttivo.
È direttrice responsabile di News48.it, magazine indipendente e non profit. È autrice di Dire, Fare…Ringraziare, manuale sulla gratitudine, Empatia Digitale, saggio sulla comunicazione e co-autrice di “Inversione a U. Come il giornalismo costruttivo può cambiare la società”.
Barbara Reverberi, mentore gentile e docente Flexx academy Business School, presentatrice del Festival, l’ha incontrata per raccogliere le sue riflessioni in vista del nostro evento del 29 settembre, quando calcherà il palco dello spazio sfera di Bussero, in provincia di Milano, per raccontare quanto sia importante conoscersi profondamente per generare valore e tessere relazioni gentili.
Sono convinta che i momenti di condivisione siano fondamentali e che possano sempre offrire ispirazioni e spunti di riflessione a chi partecipa. Del Festival delle Relazioni Umane mi ha colpito il format e l’ampio spazio ad aspetti spirituali e legati alla creatività. Ogni forma di espressione creativa è un dono prezioso, se lo si unisce alle narrazioni delle persone che partecipano diventa un tesoro da custodire con gioia e gratitudine.
Mi sono anche lasciata conquistare dal focus sulle relazioni tra esseri umani: abbiamo così tanto bisogno, oggi, di riconoscere la forza delle connessioni tra individui.
Definisco la relazione umana come una delle più grandi opportunità che ognuno di noi ha. Grazie alle relazioni che costruiamo, se lo facciamo con consapevolezza e allenando l’ascolto attivo e l’osservazione, possiamo scoprire aspetti di noi che restavano in ombra o riconoscere comportamenti e attitudini che ci appartengono. Cresciamo come esseri umani e diventiamo più aperti all’altro. È attraverso le relazioni che possiamo abbattere pregiudizi e stereotipi: fenomeni che nascono principalmente per la non conoscenza dell’altro. Il network è un territorio straordinario per aprirci agli altri con il cuore e con la mente. Per me è un’esperienza che mi dice molto di me, delle mie reazioni e delle mie credenze. Lavorando su queste ho potuto migliorare le mie relazioni mantenendo sempre un profondo rispetto per le storie delle persone e per il mio essere.
Posso serenamente affermare che ogni momento della vita, personale e professionale, porta in sé persone.
Accade a ognuno di noi, in realtà, ma averne la consapevolezza è ben altro. Quando ripenso a un evento del mio passato ciò che visualizzo immediatamente sono le persone che erano con me. L’energia delle persone è fondamentale per il nostro stare al mondo. Non è sempre costruttiva e non è sempre distruttiva ma è ogni volta fondamentale averne percezione e consapevolezza. Le relazioni sono un investimento quotidiano che ha sempre fatto parte della mia vita. Si dice: veniamo al mondo da soli e ce ne andiamo soli. È così, certo, ma nel mezzo esistono incroci e percorsi mano nella mano, sguardi e parole, viaggi condivisi e strade che si dividono. Comunque vada non andremo via come siamo arrivati: e questo è legato alle persone che incontriamo sul cammino. A noi la scelta se investire in queste relazioni o se viverle passivamente.
Condivisione, è questa la parola che associo. Intendo sia la possibilità di condividere progetti e percorsi sia quella di poter condividere visioni e idee senza sentirsi giudicati. Nella mia agenda ci sono diversi momenti di incontro con persone di cui ho stima umana e professionale: con alcune di loro ho in comune l’ambito professionale di riferimento, con altre, invece, no. La contaminazione di idee, esperienze e punti di vista è fondamentale, anche quella tra ambiti differenti. Professionalmente siamo cresciuti con l’idea di dover
custodire chissà quali segreti del nostro successo: in realtà è nella condivisione degli stessi che si cresce e si contribuisce. Questo ce lo hanno insegnato i social media ma ancora, il lavoro da fare, è importante.
Nessun segreto professionale viene indossato allo stesso modo da persone differenti.
Costruire relazioni sane è un viaggio intenso, profondo e complesso. Il primo passo è quello di lavorare su di sé. Non possiamo in alcun modo pretendere di stare bene con gli altri se non impariamo a conoscerci e a intercettare le nostre dinamiche. Le relazioni che viviamo sono lo specchio di chi siamo in questo momento della nostra vita. Come stiamo nutrendo le relazioni? Cosa siamo disposti a imparare? Cosa siamo disposti a donare? Sono domande che guidano scelte e azioni.
Credo che la risposta a questa domanda sia nel titolo del Festival: relazioni umane. Siamo nel tempo delle soft skills che hanno il compito di riportarci a una dimensione umana fondamentale per costruire e generare benessere. Ma aggiungerei anche che occorre avere il coraggio di unire spirituale e professionale.
Dove per spirituale intendo proprio quel lavoro interiore che consente di entrare in connessione con la nostra essenza, l’ambiente, le persone. La gratitudine, per esempio, aiuta in questo senso a ritrovare un sentiero costellato di umanità, consapevolezza, gioia interiore e accoglienza. Un ambiente lavorativo che cresce nella gratitudine fa accadere magie straordinarie tra le persone, per la produttività, per il focus.
Perché la gratitudine è un’energia che trasforma.
I ragazzi sanno bene dove guardare. Il tema siamo noi adulti e gli esempi che diamo loro. Quando li incontro nelle Università hanno le idee chiare ma spesso hanno la necessità di trovare conferma negli esempi professionali che ritrovano sul loro cammino. A noi adulti dico: forniamo esempi più costruttivi e raccontiamo i ragazzi nelle loro sfumature più edificanti. A loro dico: quello che sentite è quello che siete.
Allenate l’intuizione e lavorate sui vostri talenti e sulle vostre peculiarità. Io amo ispirarmi ai ragazzi, hanno quella purezza e consapevolezza che spesso a noi manca. Troppo spesso sui media ci ripropongono immagini di giovani allo sbando, arrabbiati, senza voglia di fare. Sono certa ci siano, esattamente come gli adulti. Ma i ragazzi sono anche altro: sono creativi, sono orientati al benessere interiore, sono capaci di scegliere e di guardare oltre pianificando. Sanno riconoscere la propria unicità.
La domanda è: noi adulti permettiamo loro di “essere”?
Per concludere, come condenserebbe in una frase il messaggio che vuole lanciare dal palco?
È quando siamo in armonia con noi stessi in modo onesto e autentico che riusciamo a costruire relazioni umane sane.
Vuoi ascoltare Assunta Corbo dal vivo?
Iscriviti oggi al Festival delle Relazioni Umane da questo link https://festivaldellerelazioniumane.com/ e preparati con domande per lasciarti ispirare.
Facile sia che veniate in auto – dalla tangenziale EST di Milano uscita Carugate, oppure dalle principali autostrade prendendo la Tangenziale Esterna uscita Pessano con Bornago – oppure in treno con collegamento diretto dalle stazioni di Garibaldi, Centrale o Lambrate fermata della MM2 Bussero.
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Progetto editoriale Flexx Group:
Titolo: “Assunta Corbo al Festival delle Relazioni Umane”
Produzione & Redazione: Flexx Media
Autori: Barbara Reverberi, Gianfranco Minutolo
Editing: Barbara Reverberi
Executive Director: Francesco Muscò