“Le parole insegnano, gli esempi trascinano” – Sant’Agostino
Questa frase è uno dei numerosi meravigliosi aforismi contenuti nel libro di Gianfranco Minutolo, I robot non sanno fare networking (per adesso), per le edizioni Guerini Next.
Navigando sul suo sito, nella pagina dedicata al chi siamo, troverete subito il bottone “Entriamo in contatto”. Ecco, Gianfranco ha fatto delle relazioni un mantra professionale portando tutte le caratteristiche più umane alla massima espressione.
Ecco perché non poteva mancare al nostro Festival delle Relazioni Umane.
Marito, padre e professionista appassionato di temi di gestione delle relazioni, ha sviluppato network di relazioni in diversi ambiti associativi e professionali. Dal 2010 al 2017 ha ricoperto il ruolo di Dirigente Responsabile della Direzione Relazioni con gli Alumni in Università Bocconi e contemporaneamente di Direttore presso la BAA (Bocconi Alumni Association), contribuendo a sviluppare la Community globale degli Alumni, grazie a uno staff diretto di 15 persone, a tutti i colleghi dell’Università e a un network di 180 volontari sparsi nel mondo.
Le relazioni umane e il networking sono il core dei miei studi e della mia esperienza lavorativa e professionale. Non potevo mancare alla prima edizione del Festival.
L’essere umano è fatto di due competenze: hard e soft. Quelle tecniche sono state e continuano ad essere essenziali perché garantiscono l’efficacia ma sempre più, in un contesto globale complesso, le competenze soft sono essenziali perché permettono di interfacciarsi tempestivamente “con gli altri”, che sono la nostra vera risorsa, il terzo occhio aperto sulle novità e sul futuro, fondamentali per rimanere rilevanti nel tempo.
Non ce ne rendiamo conto ma le relazioni rappresentano la nostra azione principale quotidiana, da quando ci alziamo a quando andiamo a letto, noi non facciamo altro che interfacciarci con qualcuno. Nel mio caso ringrazio i miei genitori che mi hanno fatto comprendere da subito come sapersi interfacciare con gli altri fosse importante per il mio futuro.
Allenamento e fiducia. Senza pratica e metodo non si vince nemmeno nello sport e men che meno nella vita. Siccome abbiamo bisogno di team fondati sulla fiducia reciproca, l’alimento della stessa è una sana gestione delle relazioni che vanno cura, gestite. manutenute.
Che per avere relazioni solide occorre metodo e mindset che va allenato senza se e senza ma. I veri leader sono quelli che sanno creare relazioni e gestire le persone in modo efficace.
Solo se questo avviene le persone restano, si applicano, contribuiscono, scambiano valore. L’effetto contrario è la great resignation con milioni di persone che, non trovandosi in un “ambiente sano”, cambiano lavoro.
Il lifelong learning è vitale. Occorre pianificare l’agenda con slot settimanali dedicati all’approfondimento tecnico e soft delle nostre competenze, altrimenti rischieremo di entrare in loop lavorativi sempre più manuali che saranno soppiantati dai robot.
Chi non pianifica almeno 4 ore a settimana di letture, approfondimenti, si avvia al suicidio professionale. Come dico nel libro “I robot non sanno fare networking (per adesso)” il mio alert è su quanto scritto nella parentesi.
Leggiamo ormai ogni giorno di grandi aziende che sostituiscono il lavoro personale con l’intelligenza artificiale. Il tema non è nascondersi o contrastarla, ma potenziare le nostre competenze soft. Su questo c’è ancora molto da fare
I giovani vogliono lavorare e apprendere, sono cresciuti (e cresceranno) sempre più in ambienti digitalizzati e sono predisposti al nuovo.
A loro dico di dedicare tempo a costruirsi una rete di relazioni “reale”, fondata su contatti strutturati, di partecipare ad associazioni culturali / tematiche in base ai propri interessi MA DI FREQUENTARE FISICAMENTE laddove possibile per non ridurre la relazione (formata nella storia sui 5 sensi) al solo senso “visivo” e, addirittura, virtualizzato.
A loro va fatto comprendere l’importanza degli altri 5 sensi ma tocca ai senior trasmettere il messaggio.
Il pericolo nel breve lo vedo più per questi ultimi, per coloro che tra i 45 e 60 anni rischiano di perdere lavoro perché ancorati ancora su un modello di apprendimento obsoleto e perchè si nascondono dietro i “non ho tempo, devo lavorare”.
Grazie Gianfranco, non vediamo l’ora di ascoltarla sul palco della prima edizione de Il Festival delle Relazioni Umane.
Facile sia che veniate in auto – dalla tangenziale EST di Milano uscita Carugate, oppure dalle principali autostrade prendendo la Tangenziale Esterna uscita Pessano con Bornago – oppure in treno con collegamento diretto dalle stazioni di Garibaldi, Centrale o Lambrate fermata della MM2 Bussero.
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Progetto editoriale Flexx Group:
Titolo: “Gianfranco Minutolo al Festival delle Relazioni Umane”
Produzione & Redazione: Flexx Media
Autori: Barbara Reverberi, Gianfranco Minutolo
Editing: Barbara Reverberi
Executive Director: Francesco Muscò